2020: L’Italia sotto le scarpe 

2020: L’Italia sotto le scarpe 

Mancano ormai pochi giorni per chiudere un anno che, nel bene e soprattutto nel male, resterà negli annali. Un anno nel quale il palcoscenico è stato rubato, monopolizzato, da un unico grande protagonista: il Covid. Mai, prima di ora, era capitato che le nostre vite fossero così profondamente segnate, vincolate e legate ad un unico fattore. In un anno particolare come questo, l’anno della più grande crisi sanitaria dal dopoguerra, mi viene naturale cercare un appiglio dal quale ripartire. Nasce così questo mio scritto, a metà tra un resoconto ed una riflessione, pensato per chi vive con la macchina fotografica in una mano e lo zaino nell’altra.  

EPPURE… 

… era cominciato col piede giusto! Io con i miei soliti mille progetti, un elenco interminabile di cose da fare e da vedere. Tra essi stavo già programmando un ritorno a fine Marzo nel mio adorato Nord, per continuare la mia relazione con la Fata Verde, la regina del cielo, l’Aurora Boreale. E con l’associazione poi, un calendario ricco di uscite fotografiche, partendo già a Febbraio con una stupenda alba tra i faggi e i prati del massiccio del Pratomagno. Insomma, nessuno avrebbe mai potuto immaginare la brutta piega che di lì a poco avrebbero preso gli eventi, portandoci fin sul baratro del Lock Down di Marzo 

Alba invernale in Casentino – Febbraio 2020

Sospesi, nel vuoto, come dentro ad una bolla. Per due mesi pure il futuro pareva interrotto, tempo intangibile. Di colpo progetti e programmi caddero nel vuoto.  

NO-FLY ZONE 

Da quando avevo 17 anni ho sempre avuto la grande fortuna di intraprendere almeno un viaggio internazionale all’anno, alcuni anni pure due. Ma questo 2020 è strano, diciamo unico, e così mi son ritrovato a non volare mai. L’incertezza causata dal Covid mi ha portato alla decisione di non organizzare alcun viaggio particolare, pur avendone l’opportunità, ma di muovermi con i miei mezzi entro i confini nazionali. Sia chiaro, non me ne sto affatto lamentando! Rispetto a molte altre categorie io mi reputo un fortunato, so bene quanto sia stato catastrofico l’impatto del Covid per alcuni e mai potrei affliggermi per non aver fatto un chissà quale viaggio. Dico solo che, senza Covid, probabilmente non avrei mai intrapreso questo mio girovagare su e giù per lo stivale. E poi nei mesi di Lock Down inizia a leggermi Tiziano Terzani, che, nel ‘93, la combinò ancor più grossa, sarà un caso? 

BREAK DOWN THE LOCKDOWN

Iniziò tutto un weekend di Giugno, con uno spaurito gruppo di amici, le nostre macchine fotografiche ed i nostri zaini. La cornice splendida eppure inospitale delle Alpi Apuane. Fotograficamente fu un pessimo weekend, ma la condivisione di un tramonto dopo mesi di social distancing valeva più di qualsiasi fotografia. Anche per un solitario come me fu importante ritrovare il piacere di un sorriso in compagnia.  

Andrea e Luca sulla cima del monte Matanna, il Monte Procinto ed gruppo delle Panie sullo sfondo – Alpi Apuane – Giugno 2020

E poi quelle tre notti in tenda tra le dolomiti in compagnia di quel pazzo di Luca, in piena estate, la magia della via Lattea tra i bastioni rocciosi del passo Gardena, con Martin a farci da guida.

E via, appena il tempo di ripassare da casa, che si ripartì in direzione opposta verso il profondo sud, per un viaggio in auto nella magnifica Sicilia con Carlotta.  

Agosto poi mi ha portato dove mai ero stato, con una compagnia sempre nuova, tra le lande del magnifico Abruzzo. Che terra, quella abruzzese, che stupido io a non esser mai venuto qua prima! Anacronistica ed immutabile, selvaggia ed impervia, su dove l’appennino si alza al suo massimo per toccare il cielo.  

Ed ogni volta che ne avevo l’occasione esploravo zone sempre nuove del mio appennino, quello toscano, percorrendo ogni sentiero del grande Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, imparando a riconoscerne ogni faggio ed ogni abete.  

Per finire poi di nuovo nelle grandi montagne trentine, a Ottobre, irriconoscibili sotto uno spesso strato di neve. E qui, mentre camminavo solo in un mondo ovattato, con lo spettro di un nuovo lock down all’orizzonte, mi fu chiaro: in ogni passo sta racchiusa la nostra libertà, il semplice camminare ci rende liberi 

L’ITALIA SOTTO LE SCARPE

Nell’anno del social distancing, l’anno del Lock Down, l’anno del mostro Covid, io ho viaggiato come non mai! La mia mente non ha mai volato così in alto come in questo anno coi piedi per terra, e quanta terra hanno viste le mie scarpe, quanta Italia c’è passata sotto!  

Un anno all’insegna di un turismo lento, un turismo rispettoso per l’ambiente, lontano da assembramenti ed attrazioni di massa. Un turismo fatto di zaino, tenda e poco più. Un vagabondare tra le mille meraviglie che ha da offrire questo fantastico paese.  

Andrea e Alessio alle prime luci dell’alba, sullo sfondo il Gran Sasso – Campo Imperatore – Agosto 2020

Eh si, parliamoci chiaro, non ci va male se per una volta non scappiamo all’estero! Viviamo nel paese più incredibile del mondo, con una varietà artistica e naturale invidiabile, dobbiamo solo metterci in cammino. Ciò significa che non volerò mai più? Beh, non sono mai stato a favore degli estremismi e questo lo sarebbe. C’è un sogno chiamato “Salar de Uyuni” che sta prendendo sempre più corpo, ma non sarà un aereo che mi farà rinunciare a questo mio nuovo vagabondare. 

LIBERI DI CAMMINARE

 Si usa dire che non tutto il male viene per nuocere, e mai questa affermazione ha avuto più senso di adesso. Da un anno come questo è difficile non trarne un grande insegnamento. Abbiamo imparato quanto possano essere importanti piccoli gesti come gli abbracci e le strette di mano, un pranzo con i nonni ed una cena con gli amici. Abbiamo colto l’unicità del tempo, che non ritorna e non si ferma, toccando con mano l’incertezza e la fragilità del futuro.  Ma ancor di più abbiamo capito quanto la nostra libertà sia preziosa, in ogni sua forma e manifestazione.

Il piccolo, primitivo e ripetitivo atto del camminare rappresenta la mia libertà, gesto attraverso il quale vivere il mondo, viaggiare e fotografare. Nell’anno del distanziamento ho consolidato il profondo legame tra me e la natura tutta, assieme al bosco ho vissuto il cambiare delle stagioni, convogliando questo nuovo legame nelle mie fotografie. Ho trovato la libertà dietro l’ansa di un fiume, tra gli abeti e i prati, sulla cima rocciosa di una montagna e sotto la sabbia di una spiaggia. Ho trovato splendidi compagni di viaggio con i quali vagabondare, condividendo il gesto lento del camminare, assieme liberi per questa terra.

Parco delle Foreste Casentinesi – Novembre 2020

E tutti noi dovremmo tornare ad essere vagabondi, senza casa e senza fissa dimora, perché la natura stessa è la nostra casa e ogni luogo è la nostra dimora. Nell’unico tempo che ci spetta vivere, il presente, io sono un uomo libero che cammina nel mondo, dentro e fuori di me.

E tu sei pronto? O hai il telefono scarico e aspetti ancora attaccato ad un filo?