Prepararsi ad una nuova sessione fotografica: manutenzione, pulizia e programmazione

Prepararsi ad una nuova sessione fotografica: manutenzione, pulizia e programmazione

Non vi è dubbio che gli strumenti utilizzati in astronomia siano estremamente preziosi. Spesso sono utilizzati per svolgere lavori di estrema precisione e, che siano essi economici o no, sono formati da componenti fragili e delicate. È compito dell’astrofilo mantenere certi strumenti al meglio, con una giusta manutenzione e pulizia delle parte ottiche e meccaniche.

Sono ormai anni che ho preso l’abitudine di svolgere un grosso lavoro di manutenzione e pulizia nel periodo primaverile per due semplici motivi: in primo luogo perché avendo un telescopio con una focale medio/corta questo è il periodo ideale per una pausa, data la quasi totale assenza di oggetti fotografabili in cielo, secondo per una mia personale maggior disponibilità di tempo.  Così, come ogni anno, ad Aprile ho smontato tutta la mia postazione fissa per iniziare con il lavoro di manutenzione.

Manutenzione della montatura
Pulizia ottiche
Pulizia filtri e CCD
Aggiornamento software
Libreria Dark e Bias
Stazionamento e primi test
Prepararsi alle prossime sessioni fotografiche

ATTENZIONE: non smontare nessun telescopio, montatura o camera astronomica se non si è sicuri sul da farsi. Alcuni strumenti presentano meccanismi piuttosto complicati e pezzi molto fragili che vanno maneggiati con estrema cura. Meglio chiedere aiuto ad un esperto che rischiare di danneggiare qualche strumento.

MANUTENZIONE DELLA MONTATURA

La montatura è il cuore del nostro SetUp. Essa è costituita da parte elettroniche e meccaniche, quest’ultime richiedono una costante pulizia e lubrificazione per svolgere al meglio il loro lavoro di estrema precisione. La mia Heq5-Pro è relativamente semplice da smontare. I motori si raggiungono facilmente (basta svitare 5 viti e sollevare il coperchio), leggermente più difficile è smontare i vari cuscinetti che si trovano lungo i due assi di movimento.

Motori e cuscinetti vanno ripuliti dal vecchio grasso che fungeva da lubrificante, perché nel corso dei mesi esso può seccarsi e creare dei grumi che possono rendere meno fluido il movimento

i motori con sopra il vecchio grasso ormai secco e grumoso

Per la pulizia è necessario smontare i motori, cuscinetti e viti, non entro nel merito di tale procedure perché trovo che sia già ampiamente descritta in questo sito. Una volta pulito andiamo ad applicare un nuovo strato di lubrificante nei componenti (consiglio grasso al Litio) per poi rimontare il tutto. Va prestata molta attenzione alla ricollocazione dei motori nella loro sede, dato che le ruote dentate dovranno essere riposizionate alla giusta distanza l’una dall’altra. Se montate troppo serrate o troppo distanti potremmo avere ripercussioni sulla trasmissione del movimento, con conseguente peggioramento dell’inseguimento.

un cuscinetto ripulito della Heq5 PRO

È importante a questo punto accendere la montatura e, con la pulsantiera, farla ruotare diverse volte sui due assi, così da poter rimuovere il grasso in eccesso che si andrà ad accumulare tra gli ingranaggi. Il suono del movimento risulterà da subito più ovattato e meno metallico, segno che il sistema ha gradito il nuovo lubrificante! Quando, dopo vari movimenti di ingranaggi, il grasso in eccesso è stato rimosso, possiamo spegnere la montatura e terminare rimontando il coperchio sopra i motori.

Durante l’anno può essere necessario lubrificare nuovamente la montatura, fate attenzione quindi al suo rumore: un suono molto metallico durante i suoi movimenti è spesso indice di poca lubrificazione.

PULIZIA OTTICHE

Altro passaggio delicato è quello che riguarda la pulizia delle nostre ottiche. In base al tipo di telescopio a nostra disposizione possiamo avere a che fare con lenti o specchi che, in ogni caso, si sporcano con l’uso a causa della polvere che vi accumula sopra. Anche in questo caso sconsiglio di smontare lenti o specchi dai vostri telescopi se non siete sicuri del da farsi. Inoltre ci tengo a precisare che difficilmente la pulizia delle ottiche sarà necessaria una volta all’anno, solitamente la polvere che vi si accumula sopra ci permetterà comunque di fotografare, senza perdere qualità, per diversi anni.

Il mio rifrattore Skywatcher 80ED è piuttosto semplice da smontare, infatti la cella con le lenti si svita banalmente dal resto dell’intubazione. Oltre ad essa ho smontato anche il focheggiatore e gli altri componenti al fine di pulire bene tutte le sue sezioni. Avere una postazione fissa in campagna è un indubbio vantaggio, ma dobbiamo stare attenti agli insetti che cercano ogni fessura possibile per nascondersi, quindi questa fase serve anche a scacciare eventuali ospiti indesiderati dai nostri tubi. Attenzione in particolare alle formiche e a piccoli ragni i quali, se non visti per tempo, possono creare le loro tele dentro ai nostri telescopi!

Per quanto riguarda le ottiche, che siano lenti o specchi, per la loro pulizia possiamo usare una soluzione di acqua distillata e alcohol isopropilico al 40%, oppure più banalmente sapone bianco liquido a pH neutro, con acqua tiepida. È bene utilizzare anche dei guanti in lattice sterili che ci aiutano a non lasciare impronte. Una volta lavate, le nostre ottiche vanno asciugate bene prima di rimontarle, utilizzando un panno in tnt (tessuto non tessuto), o comunque un panno pulito che non si sfibri, stando attenti a non applicare troppa pressione alle ottiche mentre le strofiniamo. Anche nella fase di montaggio prestare attenzione a non lasciare impronte con le dita perché tali impronte possono avere il brutto effetto di creare aloni, per questo è sempre bene avere diversi paia di guanti in lattice puliti da indossare nelle varie fasi.

prima e dopo la pulizia

La stessa pulizia viene effettuata anche sul telescopio guida.

Nel caso i nostri telescopi abbiamo un sistema ottico a specchio può essere necessario negli anni rialluminare tali specchi.

PULIZIA FILTRI E CCD

Sistemati montatura e telescopio si passa al CCD SBIG st-f 8300 mono ed alla ruota portafiltri SBIG fw da 8 posizioni. L’obbiettivo è quello di pulire i filtri ed il sensore. Oltre alle chiavi a brugola necessarie per smontare tali componenti, utilizzo anche una pompetta, pennello e l’immancabile panno in tnt  che possiamo trovare in un qualsiasi kit di pulizia per ottiche fotografiche.

Il sensore della nostra CCD si pulisce in maniere veloce, basta utilizzare pompetta e pennello per rimuovere la polvere che vi si è posata. In realtà tale azione viene fatta nel vetrino posto esternamente al sensore e non direttamente sul sensore, questo perché, nel mio caso, il sensore si trova all’interno di una cella sottovuoto che mai e poi mai andrò ad aprire.

La ruota, invece, andremo a smontarla pezzo pezzo fino a rimuovere i filtri per poterli pulire. Andiamo ad aprirla e a rimuovere la sezione ruotante con i filtri

A questo punto rimuoviamo i filtri dai loro alloggiamenti. Fate attenzione a non confondere i vari filtri tra loro, non tutti sono riconoscibili a colpo d’occhio. Essi verranno puliti con la stessa soluzione con cui abbiamo pulito le ottiche del telescopio. Usando sempre dei guanti in lattice puliti li andiamo ad asciugare con il solito panno in tnt per poi rimontarli.

In questo periodo ho acquistato un nuovo filtro Astronomik CLS da usare nel futuro come luminanza per le nebulose a emissione poste nelle zone di cielo più inquinate dalle luci artificiali. Così oltre a pulire i vecchi filtri si va anche ad aggiungere il nuovo filtri nell’unica posizione della ruota libera, completando il set  di 8 filtri.

dall’alto in senso orario: Luminanza, Rosso, Verde, Blu, Ha, O3, S2 e il nuovo CLS ancora da montare

Quando rimontate i filtri nei loro alloggiamenti prestate attenzione: alcune marche di filtri, ad esempio i miei Baader, hanno il trattamento antiriflesso solo su una delle due facce, vanno pertanto montati nella giusta direzione, con il lato antiriflesso rivolto verso il telescopio ed il lato non trattato verso la CCD. Il nuovo filtro CLS di Astronomik è invece trattato su entrambi i lati, in tal modo risulta indifferente il verso scelto per montarlo.

Prima di richiudere la ruota possiamo utilizzare pompetta e pennello per togliere eventuali granelli di polveri che si sono posati sui filtri nelle ultime fase di montaggio.

AGGIORNAMENTO SOFTWARE

Nella mia postazione fissa è presente la connessione internet, ma nonostante questo il pc col quale controllo le mie sessioni non è collegato alla rete, per mia scelta. Approfitto proprio di queste pause per aggiornare driver e software alle ultime versioni e scaricare eventuali nuovi programmi e aggiornamenti di sistema.

Una volta aggiornato tutto e controllato connessioni e funzioni, scollego nuovamente il pc dalla rete. Magari a voi potrà sembrare un inutile eccesso di zelo, ma così ho la sicurezza che niente muterà durante le varie sessioni permettendomi di riprodurle senza errori.  Se il vostro pc è sempre collegato ad internet durante le vostre sessioni assicuratevi di disabilitare gli aggiornamenti automatici di sistema, non è piacevole quando a metà sessione il pc si riavvia da solo per installare i suoi aggiornamenti!

LIBRERIA BIAS E DARK

Sempre in questa fase vado a crearmi una libreria Bias e Dark “estiva”, ovvero alla temperatura di lavoro di -10° C, temperatura che utilizzerò durante le calde notti estive. Questa libreria sarà usata fino al prossimo autunno quando, con una temperatura di -20° C, andrò a crearmi una libreria “invernale”.

Ricreare una libreria Dark e Bias con regolarità nel tempo è importante. Con l’utilizzo un sensore presenterà sempre più Hot Pixel o colonne intere di pixel morti. Questi segni di invecchiamento del nostro sensore sono facilmente correggibili proprio nella fase di calibrazione tramite bias frames, ma va da sé che questi frames debbano essere aggiornati per correggere eventuali nuove colonne difettose. È buon uso creare nuove librerie dark e bias circa una volta all’anno. In alternativa non temete, il dither in fase di ripresa, unito agli algoritmi di reiezione in fase di integrazione, elimineranno hot pixel e colonne difettose anche senza bias aggiornati.

STAZIONAMENTO E PRIMI TEST

E dopo una fase “d’ufficio” si torna al lavoro sul campo! Gli strumenti, puliti e lubrificati, vengono rimontati nella colonna e si procede alle fasi di bilanciamento e stazionamento. Particolare attenzione va ai cavi, che devono essere fissati e sistemati per impedire che rimangano impigliati in qualche componente durante i movimenti del nostro setup, finendo per tirarsi e col rischio di danneggiare i componenti. I cavi in un sistema completo sono molteplici, tra USB e alimentatori si ha un vero e proprio groviglio. Un metodo per rimediare e far ordine può essere quello di usare un hub USB da montare direttamente sulla montatura, così da avere un unico cavo di uscita verso il pc. Alcune montature dispongono di una canalina interna, molto pratica, nella quale far passare i cavi.

Altra fase importante è quella dell’allineamento polare. Oggi ci sono diversi e semplici metodi per allineare in modo quasi perfetto la montatura al polo, con tutti i vantaggi che ne consegue. Il più noto è quello di PoleMaster, che risulta però anche il più costoso per l’acquisto del kit. Un’ottima alternativa è fornita dal software SharpCap che dispone di una funzione di allineamento polare, funzione  inclusa nella versione PRO utilizzabile pagando un abbonamento  di circa 10£ all’anno. La terza opzione è totalmente gratuita e ci viene regalata dal software PHD 2. In PHD possiamo andare ad allineare la polare sfruttando il metodo delle derive, il cui principio sta alla base del metodo Bigourdan. Personalmente mi sento di sconsigliare l’uso del PoleMaster per il suo costo(269$), lasciando libera scelta sugli altri due metodi.

Montati gli strumenti, bilanciati i pesi, sistemati i cavi e allineata la montatura al polo, possiamo iniziare con i test sulle stelle. Quando si smonta le ottiche dei nostri telescopi è sempre consigliabile eseguire uno star test iniziale volto a valutare eventuali scollimazioni.

Si controlla inoltre che spianatori e correttori svolgano il loro lavoro al meglio, andando a regolare le distanze dove necessario.

Nel mio caso è anche opportuno testare il nuovo filtro CLS, verificando la sua qualità e l’eventuale presenza di aloni o indesiderati effetti ottici.

singolo scatto da 7 minuti centrato sulla stella Sadr non elaborato con filtro CLS

Tali test possono essere svolti nelle fasi di luna piena, così da essere pronti al meglio per le fasi di luna nuova. Inoltre se acquistate componenti nuove assicuratevi di testarle a fondo entro i termini di reso gratuito e di segnalare subito eventuali problemi al rivenditore.

Concludiamo testando l’inseguimento e la guida della nostra montatura dopo la lubrificazione delle parti meccaniche.

Dell’immagine sopra non vado a concentrarmi sul grafico, ma sul valore di errore totale: 0,32”. Considerando che il campionamento del mio sistema di ripresa è di oltre 2”, il mio errore nella guida è 1/6 del mio campionamento di ripresa, tali valori sono sinonimo di un’ottima guida.

PREPARARSI ALLE PROSSIME SESSIONI FOTOGRAFICHE

Siamo finalmente pronti per una lunga estate sotto le stelle! Dobbiamo solo decidere quali oggetti fotografare.

Da sempre pianifico le mie sessioni con cura, studiando le inquadrature e creandomi un vero e proprio piano di integrazione. Questo mi è reso più facile da alcuni anni grazie al software Sequence Generator Pro il quale dispone di un ottimo tool per la creazione delle nostre sessioni fotografiche: il “Framing and Mosaic Wizard”. Con esso posso creare in pochi secondi delle nuove sessioni con target e inquadrature a mia scelta,  salvandole per poi essere utilizzate al momento opportuno

creazione della sessione sul campo della nebulosa oscura b 150

Come dice il nome, esso permette di creare anche mosaici a più pannelli

mosaico a due pannelli nella regione della nebulosa bolla (ngc 7635)

Ho deciso di sfruttare questo tool per prepararmi 10 diverse sessioni, con oggetti estivi ed invernali, che dovranno essere ripresi da qui fino alla prossima pausa della primavera 2021. Se il meteo lo permetterà cercherò di sfruttare più sere possibili e potrei magari riuscire a catturare più dei 10 oggetti pianificati, viceversa, se il meteo sarà inclemente e alcuni di questi 10 oggetti non verranno fotografati, pazienza, le stelle saranno sempre lì anche negli anni a venire!

Cieli sereni