
02 Mag Riduzione e Annotazione Astrometrica
Abbiamo già detto più volte che Pixinsight è un software incredibilmente completo, che permette di eseguire moltissime azioni sulle nostre immagini. Tra queste vi è la possibilità di eseguire una riduzione astrometrica alle nostre immagini e salvarle con le annotazioni da noi desiderate. Il processo è molto veloce anche se può presentare alcune difficoltà, vediamo passo passo come fare e come ovviare ai problemi che potrebbero presentarsi.
IMAGE SOLVER
Con lo script Image Solver è possibile creare la nostra riduzione astrometrica, primo e fondamentale step. Andiamo subito ad aprire lo script da script -> image analisys -> image solver, esso ci appare così
Settare lo script è piuttosto facile, basterà essere sicuri di avere come immagine bersaglio quella aperta nella finestra di Pixinsight, nel mio caso un’immagine di m78. Inseriamo la data in cui abbiamo effettuato la ripresa, la focale usata per la ripresa e le dimensioni dei pixel del nostro sensore. A questo punto dovremmo inserire le coordinate del centro della nostra immagine, ma possiamo effettuare una breve ricerca così da farle inserire automaticamente allo script semplicemente premendo sul pulsante “search”
Si aprirà una nuova finestra di ricerca nella quale basta inserire la sigla di uno degli oggetti presenti nella nostra foto, nel mio caso m78, selezioniamo il server vizier per la ricerca e la avviamo
Nel campo “names” a questo punto compariranno vari risultati, selezioniamo l’oggetto da noi scelto. Nel mio caso mi è comparso un unico risultato quindi non avrò dubbi su quale scegliere. Selezioniamo e premiamo OK
A questo punto possiamo far partire la nostra riduzione astrometrica semplicemente premendo su OK nella finestra principale dello script
E’ qui che cominciano i problemi. Infatti tenendo sotto controllo la process console potremmo veder apparire un messaggio di errore rosso che ci annuncia che la riduzione astrometrica non è andata a buon fine. I motivi possono essere diversi. Possiamo ad esempio aver sbagliato a selezionare l’oggetto nella nostra ricerca, oppure aver sbagliato i settaggi dello script. Ma spesso i motivi sono altri due:
- DRIZZLE INTEGRATION – se abbiamo usato la drizzle integration in fase di integrazione abbiamo raddoppiato la risoluzione dell’immagine, lo script quindi non trova un a corrispondenza tra i meta dati dell’immagine ed i valori che noi gli abbiamo inserito. Quindi prima di far partire lo script dobbiamo riportare l’immagine alla risoluzione originale con un semplice process chiamato RESAMPLE, noi vogliamo dimezzare la risoluzione dell’immagine quindi vogliamo un’immagine con risoluzione pari al 50% della risoluzione attuale, basta modificare questa % nel process e lanciarlo trascinando il triangolino blu in basso a sinistra sopra l’immagine bersaglio, in pochi secondi abbiamo di nuovo una immagine con la risoluzione originale.
- LO SCRIPT NON TROVA LE STELLE – capita che lo script non riesca a trovare abbastanza stelle per orientarsi correttamente e scoprire con esattezza le coordinate celesti e gli oggetti fotografati. Inoltre nei campi molto grandi, come quelli fatti con obbiettivi fotografici, il gran numero di oggetti può confondere lo script. Possiamo quindi andare a variare alcuni valori, su tutti quello di star sensitivity. Diminuendo tale valore aumenteremo la capacità di trovare stelle dello script.
Se la riduzione astrometrica va a buon fine possiamo passare al secondo ed ultimo script
ANNOTATE IMAGE
Aprite lo script da script -> render -> annotate image
Sotto layers troviamo alcuni cataloghi preimpostati, di cui alcuni attivi ed altri no. Possiamo subito vedere come sarebbe la nostra immagine annotata con queste impostazioni e questi cataloghi attivi semplicemente premendo su preview
si apre una finestra con una preview dell’immagine
Se la nostra immagine con le annotazioni ci piace già così la possiamo rendere definitiva cliccando su OK nello script e salvando l’immagine. Ma possiamo anche modificare le annotazioni, aggiungendo o eliminando cataloghi, variando font e dimensione delle scritte, oltre che i colori. Ad esempio io ho scelto di eliminare la griglia dall’immagine, eliminare le linee e contorni delle costellazioni e visualizzare il catalogo PGC delle galassie. Ho voluto mettere un colore specifico per ogni livello ed usare per tutti lo stesso font e le stesse dimensioni di testo (16)
Se i livelli presenti non vi bastano o non vi soddisfano potete aggiungerne altri cliccando sulla croce verde sotto l’elenco dei livelli, si aprirà una nuova finestra con diversi livelli pronti per essere aggiunti!
Basterà selezionare quelli che vogliamo e premere OK per aggiungerli alla nostra lista. Una volta ottenuta l’immagine desiderata, sempre aiutandoci con la preview, premiamo OK dal pannello principale dello script e subito si creerà la nuova immagine annotata
Più in grande
Nell’immagine sono annotate le stelle più brillanti, le nebulose con le rispettive sigle NGC e ben 5 piccole galassiette con le loro sigle PGC.
Annotare le nostre immagini non è una pratica che porta benefici estetici, non è quindi un processo fondamentale nella fase elaborativa. Però è davvero interessante osservare la profondità delle nostre immagini, direttamente proporzionale al numero di oggetti catturati, inoltre, per i curiosi come me, è una fase obbligatoria per ogni mia foto! Ecco altri esempi di annotazioni