UNA PASSIONE OPERATORE DIPENDENTE

UNA PASSIONE OPERATORE DIPENDENTE

C’è chi fotografa per lavoro e chi per mera passione, chi si accontenta, e gode, e chi è costantemente alla ricerca di qualcosa di più. Purtroppo non sono il tipo di persona che si accontenta, anche se quelle per fotografia e astroimaging sono due bellissime passioni, e non un lavoro, non mi accontento mai di una buona foto ma cerco sempre di alzare l’asticella, perché quando faccio qualcosa amo farlo al meglio. Se anche voi avete la sfortuna di assomigliarmi le poche righe che seguono potrebbero fare al caso vostro.

Le considerazioni che seguono sono nate nel momento in cui mi sono messo in gioco con me stesso. In particolare voglio mostrarvi la mia primissima foto astronomica eseguita con una reflex Canon eos 1200D, con teleobbiettivo Canon 70-300 f4.5-5.6 IS montati su un astroinseguitore Skywatcher Staradventures. 

nebulosa nord america e pellicano

I soggetti della foto sono due nebulose ad emissione nella costellazione del Cigno, nominate NGC 7000 e IC 5070. La strumentazione usata la comprai usata ad un costo complessivo di 550€. Inutile dire che di questa foto ero contentissimo, mentre a guardarla oggi vedo solo un grande disastro. Esattamente un anno dopo questa foto decisi, per sfida, di riprendere la stessa porzione di cielo ottenendo questo risultato

nebulosa nord america e pellicano
Ci vuole poco a capire che c’è qualcosa di diverso, non serve essere esperti di astronomia per vedere un netto miglioramento. Le due foto sono state scattate con gli stessi identici strumenti, allora che cosa è cambiato? Sono cambiato IO, o meglio, a cambiare il risultato è stato il mio anno in più di esperienza. Ed è qui che voglio arrivare.

UNA PASSIONE OPERATORE DIPENDENTE

 

Non si può fare fotografia ed astrofotografia senza i giusti strumenti, ma tali strumenti saranno sempre vincolati alla nostra mano e dal nostro occhio. Non esiste, per fortuna, la reflex che scatta da sola. Possiamo spendere tutti i nostri soldi su ottiche di livello, telescopi fantasmagorici, reflex futuristiche, ma ha veramente senso farlo? Sono enormemente convinto che dobbiamo essere all’altezza della nostra strumentazione, se siamo dei principianti non dobbiamo vergognarcene e acquistare strumenti da principianti. Gli strumenti da esperti lasciamoli agli esperti. Se avessi eseguito la mia prima foto con strumenti 10 volte più costosi cosa sarebbe cambiato? A mio avviso assolutamente niente, anzi probabilmente avrei ottenuto un risultato peggiore perché non sarei stato in grado di gestire la complessità di strumenti da 5500€.
In fotografia, così come in astrofotografia, sono molti i fattori che influenzano il risultato, e sicuramente una grossa percentuale per un buon risultato dipende dalla strumentazione usata, ma la differenza maggiore la facciamo noi stessi. Noi siamo presenti in tutte le fasi della foto, siamo noi col nostro occhio che inquadriamo e componiamo la foto, siamo noi che decidiamo i parametri per lo scatto, e siamo sempre noi che elaboriamo la foto prima di pubblicarla. La nostra esperienza è lo strumento migliore per raggiungere l’obbiettivo che ci siamo prefissati. Per questo ritengo molto più importante per un principiante spendere soldi per un buon corso di fotografia piuttosto che su una lente o una nuova reflex, prima di spendere soldi su strumenti di livello più alto è bene essere padroni degli strumenti che già abbiamo. Col tempo impareremo a conoscere al meglio i nostri strumenti, diventeremo più abili nell’elaborazione, il nostro occhio si farà sempre più allenato e noteremo difetti e particolari che renderanno le nostre foto sempre migliori, diventeremo i migliori critici di noi stessi. Col tempo e con l’esperienza otterremo il massimo dai nostri strumenti e quando essi ci staranno stretti sarà il momento per un salto di qualità. E ricordate che ogni lente è studiata per dare il massimo con un certo sensore e viceversa, abbinare una reflex di alta qualità con lenti economiche non è mai una gran vantaggio. Se compriamo una supercar dobbiamo avere freni e sospensioni adeguate alle velocità che vogliamo raggiungere. Infine, i vostri strumenti sono tutti dotati di libretto delle istruzioni che è lì per essere letto!

UN CLASSICO ERRORE IN FOTOGRAFIA

 

Non è proprio un errore, ma un atteggiamento sbagliato di chi si addentra in questo mondo. Capita, soprattutto agli inizi, di chiedere ad altri i giusti valori per eseguire un certo ti tipo di foto. Diciamo subito che i valori non saranno mai universali, non esistono valori di tempo, ISO e diaframmi che saranno sempre giusti per una certa tipologia di foto, può bastare un semplice cambio di luce, come una nuvola che oscura appena il sole, per costringerci a cambiare certi valori. Chiedere i tempi da usare per una certa foto non è la domanda giusta. La domanda giusta da porre è che effetto avrò in foto cambiando i tempi di esposizione, cosa succede al variare degli ISO e cosa al variare dei diaframmi. Così, sapendo il tipo di foto che voglio eseguire e sapendo l’effetto che mi porta sullo scatto il variare di certi parametri, posso già immaginare come e quanto cambiare tempi, ISO e diaframmi. Ma la fotografia è pratica, dobbiamo sfruttare il tempo libero per smaneggiare con le nostre macchine fotografiche, abbandonando l’automatico e magari iniziando a sperimentare con le modalità semi-manuali. Il tempo impiegato nei nostri esperimenti non dovrà mai essere considerato come tempo perso, ma come esperienza personale. Non illudiamoci di eseguire correttamente tecniche come il panning od il bracketing alla prima occasione, l’errore è umano e deve essere un punto di partenza, non di arrivo.

UN CLASSICO ERRORE IN ASTROFOTOGRAFIA

 

L’astrofotografia è ancor più complicata della fotografia tradizionale, infatti le componenti e le variabili sono maggiori. Qui è ancor più importante compiere un passo alla volta. Vi riporto, senza fare nomi, un fatto realmente accaduto. Si sa che per le lunghe pose astrofotografiche è necessaria una montatura motorizzata dotata di sistema di guida, in base all’accuratezza di tale sistema si può arrivare a scattare anche per tempi lunghissimi senza effetto mosso. Ricordo la storia di un signore, che dopo aver comprato e venduto tre diverse montature, l’una sempre più costosa dell’altra, otteneva sempre fotogrammi mossi, e di questo incolpava tali montature secondo lui difettate. Una montatura difettata può capitare, due è difficile, ma tre di fila non lo credo. Dopo vari discorsi si arrivò alla verità: il signore non aveva mai allineato correttamente le montature al polo, confondendo la stella polare con un’altra stella. Serve spendere migliaia di euro su una montatura se non si è in grado di allinearla correttamente al polo? Un passo alla volta, un passo alla volta. Lo stazionamento polare è la base, senza le basi non si può costruire niente. E per lo stesso motivo sconsiglio a tutti i neofiti del settore di iniziare il loro percorso con strumenti complessi come le CCD monocromatiche perché io stesso mi trovo ancora in difficoltà nel loro uso, considerando che l’elaborazione di immagini astronomiche è già di per sé complicata, andare ad unire immagini monocromatiche la rende ancor più difficile.

L’ARRIVO

 

Verrà il giorno, e ve lo auguro, in cui avrete tutta la miglior strumentazione presente sul mercato. Sarà il vostro arrivo? Spero per voi e per la vostra passione di no. Fotografia e astroimaging sono due passioni bellissime, in esse non si smette mai di imparare, possiamo smettere di comprare strumenti ma mai di fare nuove esperienze. Ci sarà sempre una nuova tecnica da sperimentare, un nuovo approccio elaborativo, col tempo cambierà il nostro modo di vedere le cose attraverso il mirino e soprattutto la nostra interpretazione del mondo. Ci sarà sempre qualcuno che potrà insegnarci qualcosa. Ovviamente questi sono solo i miei pensieri e se volete iniziare da subito con strumenti professionali la cosa deve interessare solo voi. Io ho recentemente cestinato oltre 5 ore di riprese rese inutilizzabili da un mio errore in fase di scatto, quindi preferisco continuare un passo alla volta…