17 Mar AURORE POLARI
Tutti quelli che mi conoscono sanno che le Aurore polari sono la mia vera, grande passione. Fin da piccolo sono rimasto stregato dalle immagini viste in TV di questo magico fenomeno e non son più riuscito a togliermelo dalla testa. Negli anni ho approfondito molto la conoscenza di questo fenomeno, aiutato dai miei studi in ambito scientifico e dalla mia passione per l’astronomia, mi son così ritrovato a conoscere tutto di questo fenomeno senza però mai averlo visto. Finalmente nel 2014 sono partito alla caccia delle Luci del Nord ritrovandomi a tu per tu con la Fata Verde sotto il cielo norvegese. Da allora annualmente torno in quei luoghi per riempirmi gli occhi di magia.
Ma per chi non conosce molto il fenomeno non è facile districarsi tra i molti articoli presenti sul web, soprattutto considerando che molti articoli sono tra loro in contrasto. Ho così deciso di scrivere quanto segue: un articolo completo e semplice sulle spettacolari Aurore Polari.
AURORA BOREALE E AURORA AUSTRALE
Fu Galileo Galilei a riferirsi alle luci del nord con l’appellativo di Aurora Borealis, dal latino, termine rimasto in uso fino ai giorni nostri.

aurora australe
Con tale termine però si va a identificare il solo fenomeno che si manifesta nell’emisfero settentrionale, appunto Boreale. Dobbiamo sapere che tale evento si verifica in maniere del tutto speculare anche nell’emisfero Australe, emisfero sud, e prende il nome di Aurora Australe. Il termine corretto per identificare l’intero fenomeno, di entrambi gli emisferi, è Aurora Polare, derivato dal fatto che l’aurora si manifesta quasi specialmente nelle zone circumpolari, ma non sempre! Le Aurore Polari non sono un fenomeno unicamente terrestre, si possono osservare aurore anche negli altri pianeti del sistema solare, specialmente Giove e Saturno.
COSA E’ L’AURORA
L’Aurora è un fenomeno ottico dovuto dall’interazione del vento solare con il nostro campo magnetico, interazione che porta ad eccitare gli elettroni degli atomi presenti nell’alta atmosfera, i quali tornando ad uno stato energetico normale emettono radiazione elettromagnetica nelle lunghezze d’onda della luce visibile, solitamente verde e rosso, permettendocene la visione. Quindi maggiore sarà l’energia del vento solare e maggiori saranno gli atomi eccitati, maggiori saranno gli atomi eccitati e maggiore sarà il fenomeno dell’aurora. Si capisce subito che c’è un rapporto diretto tra vento solare ed Aurora! Il vento solare ha varie caratteristiche, tra cui densità, velocità e temperatura, più alti saranno questi valori e maggiore sarà il suo effetto sul nostro campo magnetico. Per valutare la perturbazione del campo magnetico ci riferiamo spesso ad un indice Kp, tale indice è diventato il mio miglior amico nella caccia alle Aurore. Esso va da 0 a 10, maggiore è il suo valore e maggiore sarà la perturbazione del campo magnetico ovvero maggiore sarà la portata del vento solare ed i suoi effetti! Quindi un Kp alto significa alte probabilità di assistere ad una Aurora, ma soprattutto all’aumentare dell’indice kp aumenterà anche l’intensità dell’aurora stessa. Molto interessante è sapere che esistono dei siti e delle APP che segnalano il valore Kp in tempo reale e soprattutto tentano di prevedere tale indice in modo anche piuttosto affidabile fino a 5 giorni di distanza, cosi, da darci qualche giorno di tempo per preparare la nostra caccia.
Se vi trovate in viaggio in zone favorevoli alla visione dell’Aurora con un indice di Kp basso, ad esempio 1 o 2, non disperate! Cioè non significa che non potrete vedere l’aurora, ma semplicemente che le probabilità sono minori e, in caso di Aurora, essa sarà debole e poco intensa.
DOVE VEDERE L’AURORA
Si sa che l’aurora appare nelle zone intorno ai poli, ma come mai? La spiegazione è dovuta alla geometria del campo magnetico terrestre, le cui linee di forza sono più fitte vicino ai poli e qui convogliano il vento solare mostrandone il suo effetto. Quindi le zone più favorevoli per vedere l’aurora sono quelle in prossimità del circolo polare artico e del circolo polare antartico. Islanda, Finlandia, Norvegia e Svezia sono le mete europee più note e meglio attrezzate sotto il punto di vista turistico. Anche il vasto territorio russo è spesso teatro di splendide Aurore e la remota Groenlandia. Nel continente americano non c’è dubbio: Alaska e Canada settentrionale. Per le Aurore australi il tutto si complica, infatti raggiungere l’Antartide è davvero impegnativo, le uniche valide alternative restano le punte meridionali di Nuova Zelanda e Cile.
Ma in eventi solari intensi, con Kp elevati (oltre il valore 5), l’energia in gioco è talmente alta da estendere la fascia di visibilità dell’aurora fino a latitudini ben più basse, durante questi eventi di flare solari seguiti da espulsione di massa coronale le aurore posso essere avvistate anche da Irlanda, Scozia, Danimarca, dalle coste del mar Baltico, a volte fino in Germania.
QUANDO VEDERE L’AURORA
L’aurora si vede di notte. Affermazione che sembra banale ma di fondamentale importanza quando si viaggia vicino al circolo polare. Infatti, a causa dell’inclinazione terrestre, a queste latitudini ci sono periodi di buio perenne, mentre altri dove il sole non tramonta mai oltre l’orizzonte (sole di mezzanotte). Quindi non tutti i periodi sono uguali per viaggiare a caccia di Aurora! Nell’emisfero settentrionale da metà Aprile a metà Agosto non c’è buio a sufficienza per osservare il fenomeno delle aurore, quindi le possibilità sono nulle, Mentre in pieno inverno le notti sono talmente lunghe da permettere quasi ad ogni ora di assistere all’aurora. Per l’emisfero sud vale la stessa regola ma all’inverso, col miglior periodo che va da Marzo a Settembre. Quindi i periodi migliori sono quelli con più ore di buio, cioè autunno, inverno ed inizio primavera.
PROGRAMMARE UN VIAGGIO A LUNGO TERMINE
Spesso ci troveremo a programmare un viaggio con mesi di anticipo, le variabili sono molteplici ma con certi accorgimenti possiamo massimizzare la percentuale di osservare l’Aurora, anche se tale % non sarà mai il 100%.
- Clima: il fattore meno prevedibile è il meteo. Se il cielo è coperto di nuvole è del tutto inutile uscire a caccia di aurore. E’ impossibile prevedere le condizioni meteo a distanza di mesi, ma possiamo ridurre le probabilità di meteo avverso semplicemente studiando brevemente il clima delle zone da noi scelte. Ci sono infatti zone più secche e zone più umide, zone più piovose e zone più aride, ed il microclima cambia anche nel giro di alcuni chilometri. All’interno della stessa nazione troverete zone spesso nuvolose e zone dal cielo sereno. C’è però subito da sapere che le stagioni migliori per vedere l’aurora sono anche le più complicate dal punto di vista meteo e spesso dovremo accontentarci di vedere la fata verde tra una nuvola e l’altra. Ad esempio nel mio viaggio in Norvegia spesso mi spostavo dalla città di Tromso, mio “campo base”, verso est, in direzione della Finlandia, in zone dal clima decisamente più secco e più lontane dall’oceano, fonte inesauribile di umidità e nuvolaglie.
- La Luna: l’aurora è un fenomeno ottico che salvo eventi solari massicci risulta debole e poco visibile nelle serate di luna piena a causa della forte luce che essa riflette. Diventa quindi importante programmare un viaggio nei giorni lontani dalla fase di luna piena, per avere così un cielo scuro e nero che ci permetta di cogliere tutte le sfumature di questo incredibile evento.
- Ore di buio: come detto serve la notte per l’aurora. I mesi più bui sono anche quelli climaticamente peggiori, più freddi, con cielo coperto e precipitazioni nevose abbondanti. Quindi oltre al periodo climatico migliore, oltre alla fase lunare, è fondamentale guardare quante ore di buio abbiamo a disposizione e spesso dovremo trovare un compromesso tra questi tre fattori. Ad esempio nel viaggio in Islanda decidemmo di partire la seconda metà di Agosto così da avere il clima estivo mite e stabile, lontano dalla luna piena che cadeva nella prima metà del mese, ma allo stesso tempo avevamo due/tre ore circa di buio sufficienti per andare a caccia di aurore: missione compiuta! Ma due ore di buio sono veramente poche, il mio consiglio è quello di attendere la fine dell’inverno, ad esempio il mese di Marzo, dove il meteo tende a migliorare un pò ovunque e la notte è ancora molto lunga.
- Inquinamento luminoso: al pari della luna anche lampioni e luci cittadine possono disturbare la nostra visione. E’ come tentare di guardare una costellazione dal centro di una città o guardare la stessa dalla vetta di una montagna. Sarà quindi importante allontanarsi dalla città per cercare una zona col cielo più buio, se possibile.
PROGRAMMARE UN VIAGGIO A BREVE TERMINE
Le maggior possibilità per osservare l’aurora si hanno organizzando un viaggio a breve termine, anzi brevissimo! I professionisti che lavorano studiando e fotografando l’Aurora organizzano i loro viaggi nel giro di pochi giorni. Le cose da controllare sono poche ed è relativamente semplice organizzare il tutto, ecco come:
- controllare il sole: abbiamo già detto che l’aurora nasce dall’effetto del vento solare, ci sono molte APP e siti che ci permettono di controllare l’attività solare ed I suoi effetti. La presenza di macchie solari è un primo indice di allerta. Basterà aspettare e prima o poi una di queste macchie darà vita ad una espulsione di massa coronale, è il nostro segnale. L’insieme di plasma e particelle espulse arriva alla terra in un periodo che varia da 2 a 9 giorni a seconda della sua velocità ed energia, portando in dono spettacolari Aurore, con indici Kp decisamente sopra media.
- controllare il meteo e prenotare: a questo punto basta controllare le previsioni a 3 giorni di distanza, che sono abbastanza attendibili, cercando una zona attorno al circolo polare in cui sia previsto cielo sereno, possibilmente raggiungibile in aereo. Molte cittadine della penisola scandinava hanno aeroporti aperti anche in inverno, raggiungibili spesso con un solo scalo e nel giro di un solo giorno. Basta prenotare un biglietto e siamo pronti all’avventura.
Così facendo diventa altamente probabile che la nostra caccia vada a buon fine. Infatti ci troveremo con alti indici Kp in una zona dal meteo favorevole. Ma come avete capito il tutto avviene nel giro di una settimana al massimo, prenotare un volo aereo a pochi giorni di distanza può costare molto e soprattutto non è facile divincolarsi tra gli impegni lavorativi e personali.
FORTUNA
Potete anche essere nel posto più arido del mondo, a chilometri e chilometri da qualsiasi tipo di luce artificiale, a cavallo di una fase di novilunio ed in piena notte polare, ma se la sorte vi è nemica non riuscirete comunque ad assistere allo spettacolo della fata danzante. Sono comuni le testimonianze di persone che per diverse sere di fila hanno solo potuto osservare il susseguirsi di spesse nuvole che non lasciavano trasparire niente oltre la loro coltre di vapore acqueo. Possiamo prendere tutte le precauzioni possibili, ma programmare un viaggio a mesi di distanza lascia sempre troppo margine di errore. Prevedere come sarà il meteo e l’indice Kp tra due mesi è pura fantascienza.
FOTOGRAFARE L’AURORA
Vedere l’aurora è bellissimo, ma so già che nessuno tra coloro che leggono si accontenta solo di ammirarla, tutti vorrete anche provare a catturarne una foto. Gli accorgimenti da prendere sono pochi ma importantissimi.
- Tempi: L’aurora è un fenomeno dinamico, non sta ferma nel cielo ma si muove, è spesso paragonata ad un grande serpente per il suo movimento sinuoso. Quindi I tempi di scatto dovranno essere ben calcolati, per permetterci di avere in foto un’Aurora che non sia “mossa”, ma nitida e dettagliata. Tempi indicativamente di 20” sono spesso buoni, ma l’aurora nel tempo cambia spesso intensità ed attività, divenendo più luminosa e magari più veloce nel suo movimento. E’ quindi importante regolare I tempi sul momento, al fine di ottenere sempre una foto ben esposta con l’aurora non troppo mossa.
- Diaframmi e ISO: la maggior parte delle foto dell’aurora sono foto panoramiche, paesaggistiche, è quindi buona norma chiudere un pò I diaframmi così da avere una maggior profondità di campo e tutto l’ambiente più nitido. Dovremmo quindi compensare la minor luce in entrata andando ad aumentare gli ISO. Purtroppo l’aumento degli ISO sarà spesso condizionato dalla macchina con cui fotografiamo, infatti ci sono reflex con le quali è sconsigliato alzare gli ISO oltre 800 perché generano troppo rumore, mentre altre permettono di scattare ottime foto anche a 100.000 ISO! Aumentare gli ISO diventa fondamentale quando lavoriamo con ottiche non troppo luminose e vogliamo dar luce al paesaggio, che essendo in notturna richiederebbe dei tempi ai quali l’aurora verrebbe del tutto mossa. In questo caso avere una macchina performante fa davvero la differenza. Con machine economiche spesso dovremo accontentarci di una buona aurora fotografata su un paesaggio scuro, per non dire buio. In questi casi avere un pò di luna che ci illumina il paesaggio non è proprio uno svantaggio!
Cavalletto e scatto remoto: I tempi di esposizione richiesti da questo tipo di fotografia obbliga all’uso del cavalletto per evitare che tutta la foto venga mossa, o comunque ad appoggiare la reflex su qualcosa di stabile e fermo, come un muro, il tetto dall’auto o su di un sasso per terra. Inoltre sconsiglio di scattare direttamente premendo il pulsante apposito sul corpo macchina, infatti potrebbero verificarsi delle vibrazioni portando del micromosso o, in caso il cavalletto sia poco stabile, a del mosso vero e proprio. E’ bene quindi usare uno scatto remoto, ma se non lo abbiamo con noi possiamo impostare lo scatto ritardato a 2″ o meglio ancora a 10″, così da annullare le vibrazioni create dal nostro tocco. Se possibile usare anche la funzione che mantiene lo specchio bloccato sempre al fine di ridurre al minimo le vibrazioni interne alla macchina.
- reflex, mirrorless e smartphone: si pensa che per una simile tipologia di scatti servano per forza delle machine professionale ma ciò non è del tutto vero. Spesso ci troveremo a fotografare l’aurora in zone climaticamente avverse, con temperature sotto zero, con la possibilità che si crei condensa interna che va ad appannare le nostre lenti, specialmente quando si passa da luoghi caldi a luoghi freddi come il semplice uscire dall’hotel. Ma l’eventualità più grave sarebbe il blocco dello specchio quando le temperature sono proibitive e letteralmente si ghiaccia, così da mettere KO la nostra reflex. Quindi una reflex ben tropicalizzata sarebbe la miglior scelta, ma i costi spesso sono proibitivi, quindi come fare? Le alternative sono molteplici, come le mirrorless che non avendo lo specchio non hanno il problema del blocco da ghiaccio, le moderne action cam, come la nota GoPro, sono perfettamente coibentate e gli ultimi modelli permettono di scattare in RAW andando anche a modificare tempi di esposizione e ISO. Anche gli smartphone più moderni ci permettono tempi di esposizioni fino a 30″ e possono fare al caso nostro. Ovviamente stiamo parlando di foto ricordo, in caso il nostro obbiettivo sia qualcosa di più eviterei di scattare con lo smartphone dato la scarsa qualità del file creato che lo rendono difficile da elaborare ed ancor di più da stampare. Ma non temete, io in Norvegia ho scattato per più di 3 ore consecutive con la Canon EOS 1200D, non tropicalizzata, ad una temperatura di -10°C senza avere mai problemi di blocco o di condensa.
- Batterie extra: col freddo la batteria si scaricano più velocemente, è quindi fondamentale averne sempre un paio di scorta con sé, magari in una tasca interna riparate dal freddo
I REGNI DELLE AURORE
Oggigiorno basta un semplice e veloce volo aereo per raggiungere quei posti famosi per la presenza quasi fissa di Aurora e che per questo incentrano il loro turismo su attività ad essa collegate. I posti più facilmente raggiungibili per noi sono l’Islanda e la penisola scandinava. La regione islandese migliore dal punto di vista climatico è di sicuro quella settentrionale, in particolare le Highlands presentano cieli solitamente più sereni del resto dell’isola. Una tappa per la caccia all’Aurora potrebbe essere la cittadina di Akureyri raggiungibile in volo dalla capitale islandese Reykjavik che a sua volta è collegata con voli diretti da Milano. Anche la zona del lago Myvatn è da segnalare, essa presenta anche numerose altre attrazioni naturali che potrebbero salvare il nostro viaggio in caso di clima sfavorevole ed è raggiungibile facilmente in auto da Akureyri. Vi ho già parlato della città norvegese di Tromso, raggiungibile in volo diretto da Oslo, considerata la capitale della Lapponia, essa si trova in una zona sfavorevole dal punta di vista climatico ma gli operatori turistici locali sono molto organizzati e giornalmente propongono itinerari a caccia di Aurora nelle zone più favorevoli. Anche la Svezia offre zone il cui turismo si basa sull’aurora e di conseguenza attrezzate, come la cittadina di Kiruna ed il vicino Abisko National Park. Ma in Europa nessun posto è famoso per l’Aurora come il paese finlandese di Rovaniemi, capitale indiscussa delle Luci del Nord e famosa per ospitare il villaggio di babbo Natale. Qui il clima è relativamente favorevole rispetto alle zone citate prima in particolare nei mesi di Febbraio e Marzo, anche se io qui ho dovuto diventar pazzo per trovare un fazzoletto di cielo sereno, ma le temperature specialmente invernali sono davvero fredde con minime che possono arrivare fino ai -20 tra Dicembre e Gennaio. Sempre in Finlandia vi segnalo anche il paese di Inari, principale centro di allevamento di renne di tutta la Scandinavia.
NON SOLO AURORA
Come già detto non vi è certezza di assistere ad un’Aurora Polare, la probabilità non sarà mai al 100% quando si va a caccia di questi fenomeni naturali. Diventa quindi importante avere delle valide alternative nel vostro viaggio. Scegliete la vostra destinazione basandovi anche su ciò che il luogo ha da offrire in termini di attività socio-culturali, escursioni, musei e bellezze naturali, così da avere comunque qualcosa da fare nelle vostre giornate e qualcosa da raccontare al vostro ritorno. Sarebbe davvero spiacevole intraprendere un viaggio e tornare col solo ricordo dei soldi spesi inutilmente. Nei pochi giorni trascorsi a Rovaniemi ho davvero rischiato il flop, a fine ottobre infatti c’era molto poco da fare e se non avessi avuto la mia solita fortuna sarei tornato a casa a mani vuote. A tal proposito potrebbe esservi utile leggere le mie due esperienze in Islanda e Norvegia.
EVENTI PIU’ UNICI CHE RARI
Nel corso degli anni il sole ci ha regalato diversi eventi intensi di espulsione di massa coronale che hanno formato sulla Terra delle Aurore di intensità unica.
Il famoso “Evento di Carrington” è uno di questi, probabilmente il più celebre. Prende il nome dall’astronomo Richard Carrington che osservò tra la fine di Agosto e i primi di Settembre del 1859 dei brillamenti solari che diedero vita a spettacolari Aurore visibili fino alle latitudini di Roma e Boston! I telegrafi del periodo subirono diverse interferenze a causa del disturbo magnetico.
Altro evento di rara portata è quello del 1989 quando, nei primi di Marzo, L’aurora Boreale fu ben visibile perfino dalla Florida e dalle isole attorno a Cuba, anche se per solo poche ore. La tempesta magnetica che colpì la terra in quell’evento mandò in blackout la gran parte del nord America e per quasi 9 ore milioni di americani rimasero al buio, o meglio sotto la luce dell’Aurora.
Infine l’ultimo grande evento degno di nota è quello del 2003, quando l’Aurora fu avvistata e fotografata da Cortina D’Ampezzo, nelle nostre dolomiti. Anche in questo caso il disturbo magnetico si fece sentire, creando diversi problemi ai satelliti GPS e rendendo per alcuni giorni difficoltoso il traffico aereo.
LA MIA PRIMA AURORA
Mi reputo una persona davvero molto fortunata perchè fino ad oggi in ogni mio viaggio a caccia delle Luci del Nord sono sempre riuscito a catturare una foto della Fata Verde, ma la prima volta non si scorda mai! la prima Aurora la avvistai dal ponte della nave Hurtigruten mentre mi spostavo tra le isole Lofoten, fu un lampo verde che durò pochi secondi, meno di un minuto, poi il cielo si chiuse e ci ritrovammo in una tempesta di neve fino al mattino. La sera successiva un nuovo avvistamento dell’Aurora mi mise in agitazione, ero nel centro di Tromso e a piedi decisi di Uscire dalla città, pochi minuti di gloria per prima che nuovamente le nubi coprissero l’intero cielo. La terza sera fu quella decisiva. Il meteo prometteva bene e decisi quindi di portarmi lontani dalla città prendendo la cabinovia che porta sulla cima del monte Tromsdalstinden, notai qualcosa di strano nel cielo già prima di scendere dalla cabinovia e una volta ritrovatomi fuori fu magia. Per oltre un ora mi lascia rapire dai sinuosi movimenti di questo strano serpente verde, ma la zona era piena di turisti ed io volevo qualcosa di più mio. Tornai giù, in città, e da qui a piedi cercai di allontanarmi dalle luci cittadine fino a che non mi fermai sopra un laghetto ghiacciato. Qui, nel silenzio della notte, con solo due persone oltre a me nelle vicinanze, scattai le miei prime vere foto e già sapevo che ciò mi avrebbe condizionato per sempre. Da quel momento non passa anno senza un viaggio a caccia di Aurora! La mia prima foto? eccola
Come avete capito l’aurora non è cosa da tutti, va cercata, sognata, sperata. La poetessa statunitense Emily Dickinson scrisse:
“A tutti è dovuto il mattino, ad alcuni la notte.
A solo pochi eletti la luce dell’Aurora”
A questo Link potrete trovare una serie di “all sky camera” sparse in Finlandia, Svezia e Norvegia che vi mostrano in tempo reale il cielo e l’eventuale presenza di Aurore!