Ridurre il rumore, ridurre le stelle e saturare i colori

NGC 2359

Ridurre il rumore, ridurre le stelle e saturare i colori

Terza ed ultima fase di questa elaborazione. Abbiamo reso non lineare la nostra immagine nel precedente tutorial, è il momento di completare l’elaborazione.

La prima cosa che solitamente mi trovo a fare è quella di ridurre il rumore. Per ridurre il rumore Pixinsight offre diversi metodi, qui vi mostro il metodo più semplice e con dei parametri che difficilmente vi faranno sbagliare.

ACDNR

Riduciamo il rumore col process ACDNR. Il process è suddiviso in due sezione, una di luminanza ed una di crominanza. Il rumore in luminanza è quella fastidiosa granulosità che non rende il fondo cielo uniforme, ma non è l’unico tipo di rumore, esiste infatti anche il rumore di crominanza, meglio identificabile come aberrazione cromatica , questo process ci permette di lavorare su entrambi.

Partiamo con la luminanza. I parametri che vedete qui sono buoni per quasi tutte le vostre immagini, ma col tempo sentirete la necessità di adattarli ad ogni singola immagine. Inizialmente usare una standard deviation di 2 andrà bene, è modificando questo parametro che andremo a rendere il process più o meno aggressivo. Un parametro importantissimo e che dobbiamo imparare a conoscere è quello di amount, esso lo troveremo su molti process di Pixinsight. tale valore varia da 0 a 1, mi dice in che percentuale io voglio applicare il process, ovvero una volta settato il process io posso sfruttare al 100% il suo lavoro settandolo a 1 o posso sfruttarlo per metà settandolo a 0.50. SE setto un valore di amount di 0 ed applico il process io non otterrò nessun risultato perchè andrò a far lavorare il process allo 0% delle sue potenzialità. non è facile, ne da spiegare ne da capire, ma è importante perchè se ad esempio io applico il mio process e noto che il denoise è troppo aggressivo posso andare o ad abbassare la stDev o ad abbassare la % di incidenza del process, ed in alcuni process è più facile variare il solo amount piuttosto che i vari parametri. Come vedete ho inoltre spuntato la casella di Lightness Mask, in questo odo il process mi creerà una maschera per proteggere le aree luminose, come stelle e nebulose, così da ridurre il rumore nel solo fondocielo. Non è buona norma ridurre il rumore nelle zone di nebulosità perchè questi process vanno a ridurre i dettagli, è per proteggere tali aeree che si spunta questa casella. Possiamo creare noi stessi la maschera, ma per il momento passerei oltre.

tutorial pixinsight

Passiamo alla sezione di crominanza. Qui non è necessario attivare la lightness mask, infatti cromatismi si hanno su tutta l’immagine, anzi proprio sulle stelle essi sono maggiori, per questo dobbiamo agire su tutta l’immagine. Possiamo spingere lo stDev fino a 4 ed usare un amount 1. Come sempre per applicare il process basterà trascinare il triangolino blu in basso a sinistra sopra l’immagine.

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Ecco il prima (a sinistra) ed il dopo (a destra) aver applicato il process. Come vediamo la granulosità del cielo è stata corretta e su stelle e cielo si nota come sia stata eliminata la componente di crominanza soprattutto sul verde e sul rosso. Ciò porta anche ad una desaturazione generale dell’immagine, nessuna paura perchè andremo a saturare più tardi i colori.

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Se ricordate vi avevo lasciato in sospeso un punto nel precedente tutorial quando dovevamo chiudere i neri per scurire il fondocielo. Andiamo a vedere come è cambiato il grafico dell’immagine dopo aver ridotto il rumore aprendo di nuovo il process histogram transformation.

tutorial pixinsight
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A guardarli bene sembrano grafici appartenenti a due immagini completamente diverse. Infatti prima il grafico era molto discontinuo, con vari picchi, tipico ella presenza di rumore. Dopo aver ridotto il rumore esso è molto più uniforme, con una base più stretta ed un unico picco alto, un grafico che rappresenta un’immagine ricca di segnale e priva di rumore, proprio ciò che volevamo. Adesso è inoltre possibile chiudere ancora i neri per rendere il fondo cielo finalmente nero come deve essere. Prendiamo quindi la linguetta dei neri e tiriamo a destra fino alla base del grafico.

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Volendo è anche possibile a questo punto eseguire un nuovo stretch, in modo leggero, senza esagerare, per tirare fuori ancora un pò di segnale, oppure proseguire riducendo le stelle.

STAR MASK

Per ridurre le stelle è necessario creare una maschera di stelle, StarMask è un process apposito per svolgere questo compito. Possiamo impostare i valori come vedete nella foto accanto stando però attenti a scegliere il giusto valore di treshold e di scale. Il valore di noise trashold consente al process di distinguere le stelle dal fondocielo, infatti a volte ci sono dei pixel più chiari di altri a causa del rumore che possono essere letti come stelle. Per evitare ciò è sempre bene eseguire la starmask dopo aver ridotto il rumore e scurito il fondo. Possiamo passare col cursore del mouse sopra l’immagine e leggere i valori rgb del fondo cielo come facevamo quando dovevamo neutralizzare il background, e inserire un valore più alto di quelli letti come noise treshold, così il process saprà che i pixel con valore al di sotto di quello inserito sono da ricondurre a rumore di fondo e non verranno considerate stelle. Con  scale invece andremo a selezionare stelle più o meno grandi, ovvero aumentando la scala selezioneremo stelle sempre più grandi, diminuendola invece selezioneremo solo stelle piccole.

tutorial pixinsight
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Ecco la nostra maschera di stelle. Andando a modificare il large-scale e small-scale nella maschera avremo le stelle con diametro maggiore o minore. Aumentare il large-scale a 2, ad esempio, aumenta il diametro delle stelle nella star mask rendendo la riduzione delle stelle più robusta che non sempre però è buona cosa, infatti si rischia di creare artefatti che vedremo poi. ATTENZIONE, aumentare il large-scale aumenta il diametro delle stelle ma non ci fa selezionare stelle più grandi, per quello dobbiamo aumentare il valore di scale. Creare una maschera di stelle non è cosa facile e va studiato per bene ogni singolo caso, ecco perchè voglio dedicare alle maschere in generale un tutorial a parte.

Andiamo ad applicare la maschera da me creata alla nostra immagine. Possiamo farlo dai menù mask -> select mask e selezionare la star mask da applicare alla nostra immagine, oppure semplicemente trascinare la l’etichetta laterale col nome della maschera sullo spazio grigio sotto l’etichetta dall’immagine che vogliamo mascherare.

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Non appena applicata la nostra immagine diventerà di colpo tutta rossa. le zone in rosso sono quelle che saranno mascherate, conseguenza protetta, mentre quelle non rosse sono quelle in cui andremo ad agire e come vedete sono solamente le zone puntiformi delle stelle. Inoltre l’etichetta laterale dell’immagine col nome è divenuta rossa, segno che abbiamo applicato ad essa una maschera.

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Nella Tool Bar, in alto, si sono attivati dei pulsanti relativi alla maschera                                       

Per averli attivi dobbiamo tenere selezionata la nostra immagine, ovvero evidenziata in azzurro, il pulsante più sinistra permette di selezionare la maschera ma noi lo abbiamo già fatto, andando verso destra troviamo il pulsante per rimuovere la maschera, poi il pulsante inverti maschera che serve a proteggere le aree che ora sono scoperte e viceversa,poi il pulsante attiva/disattiva maschera che serve a disattivare la maschera senza rimuoverla, utile quando tale maschera deve essere riutilizzata più avanti. Infine abbiamo il pulsante che attiva/disattiva la visione della maschera stessa, premendolo esso sarà disattivato 

Disattivandolo la maschera non sarà più visibile, ovvero scompare tutta la zona rossa, ma sarà sempre attiva e pronta all’uso dato che il pulsante attiva/disattiva maschera è ancora attivato e l’etichetta del nome dell’immagine continua ad essere marrone.

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MORPHOLOGICAL TRANSFORMATION

Mascherato il fondo cielo e le nebulose andiamo a ridurre le stelle col process MorphologicalTransformation. Basterà impostare i parametri come in foto facendo attenzione ad annerire i quadretti agli angoli, ciò serve a “stondare” le stelle durante la riduzione, altrimenti si rischia che esse vengano ridotte ma rese quadrate. Per applicare il process come sempre basterà trascinare il triangolino blu sopra l’immagine.

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Ed ecco la nostra immagine con le stelle ridotte

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Una maschera sbagliata può portare a creare artefatti, il più comune è la formazione di anelli neri attorno alle stelle, tipica delle maschere con un large-scale troppo alto. I valori migliori vanno da 0 a 2, in questo esempio io ho usato un valore intermedio di 1, ma non tutte le immagini sono uguali. riprendere il process star mask in modo più approfondito in futuro. Un altro problema che può comparire è la perdita di nitidezza della nostra immagine, per ovviare a questo problema basterà calare il valore di amount di morphological transformation andando per tentativi.

ecco a voi un esempio di ringing, ovvero degli anelli scuri attorno alle stelle di cui sopra

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SCNR

Sempre, o più appropriatamente spesso, le nostre immagini sono affette da una fastidiosa dominante verde che alcune volte è anche difficile da notare, ma per fortuna col process SCNR non è difficile da rimuovere. Basterà infatti applicare il process così come lo vedete ed il gioco è fatto. Come sempre se vi sembra che il process avrà tolto troppo verde alla foto basterà riapplicare il process riducendo il nostro valore amount.

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ed ecco l’immagine dopo una bella passata di SCNR

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La nostra immagine è un pò morto, siamo giunti all’ultimissima fase elaborativa, ovvero dobbiamo dare un pò di vita alla foto, saturando i colori e aumentando un pò i contrasti. Per farlo è però necessario creare una nuova maschera che ci protegga il fondo cielo, così da sturare i colori di stelle e nebulose lasciando il cielo nero.

RANGE SELECTION

Il process range selection ci permette di costruire maschere perfette per noi. La prima cosa da fare sarà quella di attivare la real-time preview premendo il cerchietto azzurro in basso a sinistra, l’immagine che ci appare sarà del tutto bianca. A questo punto iniziamo a portare verso sinistra, ovvero a diminuire, l’upper limit. Vedremo che nella preview compariranno dapprima le stelle, e poi le nebulosità più luminose fino alle più deboli, saremo noi a capire quando fermarci sapendo che vogliamo selezionare solo le stelle e le nebulosità. Se abbassiamo troppo tale valore verranno selezionate anche zone più luminose di cielo. Una volta ottenuta la giusta maschera dovremo andare a sfumarla aumentando il valore di smoothness. Se la maschera non fosse sfumata si noterebbe in modo troppo netto la differenza tra le zone che andremo a saturare e quelle non saturate.

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Andiamo ad applicare la range mask appena creata alla nostra immagine. Non noteremo nessuna zona rossa, al contrario della star mask applicata prima, perchè avevamo disattivato la visione della maschera. quindi riattiviamo la visione della maschera ripremendo nel bottone show mask apposito.

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Come detto prima le zone rosse sono quelle mascherate, protette, quindi la nostra maschera a invertita. In questo modo noi andiamo a proteggere stelle e nebulosità, che sono proprio le zone che io voglio elaborare, quindi premiamo il pulsante invert mask per invertirla in un click.

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Ci siamo! è il momento di saturare i colori di stelle e nebulosa.

CURVES TRANSFORMATION

Apriamo il process curves transformation, attiviamo subito la real time preview e selezioniamo lo spazio di lavoro S, cioè saturation. Per aumentare la saturazione basterà cliccare sul grafico e incurvarlo verso l’alto come in foto, tenendo sott’occhio la real time preview per vedere quando basta.

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Grazie alla maschera il fondo cielo non viene saturato. Può sembrare inutile mascherare il cielo, infatti in teoria esso è nero e non dovrebbe subire nessuna saturazione. Ma questo solo in teoria, perchè in pratica il nostro cielo non è mai nero, a presenta sempre gradienti e zone più luminose che normalmente non sono visibile ma, aumentando la saturazione, si colorano in modo evidente.

Usiamo CurvesTransformation anche per aumentare il contrasto. Però il contrasto va aumentato su tutta la foto, quindi la nostra maschera non ci serve più, possiamo rimuoverla oppure eliminarla del tutto. Ricordiamoci di resettare il process sennò andremo a saturare due volte, selezioniamo lo spazio di lavoro RGB/K e andiamo a creare una lieve “s” nel grafico. Tale “s” avrà l’effetti di annerire i neri e illuminare di più le luci, ovvero di contrastare! Una volta contenti del risultato osservato nella real-time preview possiamo applicare il process.

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E’ finalmente giunto il momento di tirare le somme. Abbiamo realizzato un’elaborazione generale alla nostra immagine, andando a migliorarla sotto vari aspetti. Le prime volte seguire questo workflow può sembrare complicato, ma una volta entrati nel meccanismo si esegue l’intero processo descritto nei 3 tutorial in 15 minuti. Con l’esperienza e la pazienza i vari process possono essere adattati alle singole immagini per un risultato migliore. Ricordate una cosa importantissima: SALVATE la vostra immagine prima di chiudere il tutto!

Ma, dato che un’immagine vale più di mille parole, ecco a voi il confronto finale tra l’immagine originale ed il risultato ultimo dell’elaborazione.

NGC 2359

23×600″ con reflex Canon 1100d, filtro UHC eos clip, telescopio Skywatcher 150/750 su montatura Skywatcher Heq5PRO, ripresa da Lorenzo Sestini da un cielo mediamente inquinato.

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Come ultima cosa la ruotiamo! sopra e sotto nell’universo non esistono, ma è sempre buona norma ruotare le immagini così come le vedremo in cielo, se noi osservassimo la nebulosa la vedremmo così ruotata, ricordando che molte ottiche ribaltano le immagini!

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