Ridurre i gradienti e calibrare i colori

Ridurre i gradienti e calibrare i colori

Ecco a voi un tutorial, suddiviso per comodità in tre parti, in cui vado ad elaborare un’immagine deepsky, seguendo il mio consueto flusso di lavoro. Si tratta di un tutorial base, il cui intento è quello di mostrare come ottenere una buona foto con processi semplici ed usando parametri che dovrebbero andar bene per la maggior parte delle foto. Ovviamente ogni foto ha una storia a se ed i processi che vi mostrerò andrebbero adattati sulle varie foto, ma le prime volte non  è così facile ed immediato capire come muoversi. In questa prima parte del tutorial lavoreremo su immagini lineare e il nostro intento sarà quello di:

  • eliminare i gradienti
  • neutralizzare il fondo cielo
  • calibrare i colori

Per prima cosa ci tengo a ringraziare Lorenzo Sestini che mi ha prestato questa immagine ottenuta da lui con reflex canon modificata e riflettore Skywatcher 150/750. Ho preferito usare una foto a colori dato che l’elaborazione per immagini monocromatiche è più complessa e richiede un tutorial a parte.

La nostra immagine ottenuta dall’integrazione risulterà completamente nera, è come abbiamo detto prima in fase lineare. Per visualizzare la nostra immagine sfruttiamo il process Screen Transfer Function, che chiamerò per comodità STF. Apriamolo e premiamo il simbolino giallo e nero (nucleare) per eseguire un FINTO stretch alla nostra immagine. La prima cosa che vedremo ci farà storcere il naso. Infatti come vedete la mia immagine è totalmente rossa, questo perchè abbiamo eseguito uno stretch uguale per tutti e tre i canale R G B, ed essendo la reflex modificata avrà una netta dominante sul rosso.  Ciò accade perchè abbiamo i livelli bloccati, ovvero il simbolino con la catena è attivo. Dobbiamo quindi disattivarlo, annullare l’STF (o premendo il simbolino del monitor, “STF enable”, o con il pulsante “reset” posto subito sotto) e di nuovo riattivare l’STF con simbolo nucleare.

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A questo punto dal nuovo stretch vedremo la nostra immagine con i colori più o meno corretti. La prima cosa da notare è che stiamo elaborando un’immagine riguardante la bellissima nebulosa “Elmo di Thor” catalogata NGC 2359, la seconda cosa da notare è che sul nostro process STF il canale rosso è stato stirato meno degli altri due, segno che i tre canali non sono più bloccati. Una terza cosa da notare è che la nostra immagine ha bisogno di essere leggermente ritagliata, infatti ai bordi sono evidenti delle “cornici” nere dovute alla differenza di allineamento tra i singoli frames. Procediamo subito al ritaglio

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DYNAMIC CROP

Per ritagliare l’immagine apriamo il process dynamic crop. Usarlo è davvero facile, basterà aprirlo, selezionare il riquadro d’immagine da ritagliare e cliccare semplicemente sulla spunta verde in basso a sinistra. In pochi secondi il crop è fatto.

Dall’immagine si nota che il fondo cielo non è omogeneo, questo perchè è affetto da gradienti. difficilmente le nostre immagini usciranno prive di gradienti dato che i cieli medi italiano sono tutti soggetti all’influenza di qualche fonte luminosa artificiale, seppur lontana. Andiamo quindi ad eliminare tali gradienti.

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DYNAMIC BACKGROUND EXTRACTION

Per eliminare i gradienti ci avvaliamo di un altro processo dinamico: il DBE. I processi dinamici possono essere usati uno alla volta, quindi assicuriamoci di chiudere prima il Dynamic Crop. Il  DBE è un processo potentissimo ma non di facile applicazione, soprattutto le prime volte. Per attivarlo va aperto e poi dobbiamo cliccare sulla nostra immagine e vedremo che esso si attiverà. Andando a cliccare sulla nostra immagine noi andremo a creare dei punti dove verrà analizzato il fondo dell’immagine, è importante che tali punti non vengano messi sopra stelle o sopra zona di nebulosità altrimenti la correzione sarà falsata. Se i gradienti sono molto luminosi tali punti si coloreranno di rosso a segnalarci che quella zona può non essere fondo cielo, ma se voi siete sicuri che non si tratta di nebulosità diffusa ma di vero e proprio gradiente potete andare ad aumentare la tolleranza del process come vedete nel mio esempio. Andando ad aumentare il “radius” otterrete delle zone di campionatura più grandi, molto utile quando la nostra foto contiene tante zone nebulari e poco fondo cielo, in questo caso possiamo mettere meno punti ma più grandi. Nel caso della nostra immagine un radius 12 va più che bene dato che ho molto fondo cielo a disposizione, è però opportuno aumentare la tolleranza dato che i gradienti sono molto invadenti e luminosi.

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Ed ecco sulla nostra immagine che compaiono i nostri punti in cui verrà calcolato il valore del fondo cielo. Come vedete ho messo diversi punti, stando attento a non prendere stelle e zone di nebulosità, e cosa molto importante bisogna cercare di metterli in tutti i quattro angoli ed in modo uniforme fino al centro, ma questo non è assolutamente possibile quando ci troveremo un’immagine piena di nebulosità. Come detto in quei casi è meglio mettere pochi punti ma più grandi (radius di 50 e oltre)

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I punti possono essere anche creati automaticamente dal process andando sotto il menù sample generation, Verranno creati sulla base dei parametri da noi impostati, ma non fidiamoci troppo di come vengono creati, può capitare che finiscano su zone di lieve nebulosità ed è bene riposizionarli manualmente. Ci sono altri parametri che possono essere modificati, ma per il momento fermiamoci qui e proviamo a togliere questi gradienti. Sotto il menù di “target image correction” andiamo a selezionare come correzione la sottrazione, infatti i gradienti sono di natura additiva. Spuntiamo anche la casella di “normalize”. A questo punto applichiamo il process semplicemente cliccando sulla spunta verde in basso a sinistra oppure trascinando il triangolino blu sopra la nostra immagine.

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Il process ci crea due diverse immagini. Una è la nostra immagine corretta che per il momento mettiamo da parte, l’altra nominata “Background” è una vera e propria mappa di come è il nostro fondo cielo, in pratica è ciò che è stato sottratto dalla nostra immagine. qui si può vedere bene quanti gradienti avevamo accumulato nella nostra immagine e ci dà già un’idea sulla bontà del process, infatti possiamo valutare ad occhio se le zone sottratte sono quelle che noi volevamo correggere o se sono state sottratte zone di nebulosità da preservare. ovviamente anche questa immagine ci apparirà nera e dovremo applicare un STF per visualizzarla, siamo ancora in fase lineare.

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Andiamo a vedere l’immagine corretta sempre applicando un STF. Si nota subito che al nome è stato aggiunta la sigla DBE, il risultato è davvero molto buono ma non sempre riusciamo ad ottenere ciò che si vuole alla prima. Possiamo applicare il DBE anche una seconda, una terza ed una quarta volta, ma meno volte lo facciamo e meglio è dato che a lungo andare si rischia di tirar fuori artefatti e rumore. Se invece il risultato non ci piace possiamo chiudere l’immagine e ripartire col process. Il DBE ci aiuta non solo a rimuovere i gradienti, ma anche per la vignettatura, quindi se mai ci dovessimo scordare i flat possiamo sfruttare questa sua capacità. In questo caso dovremo usare come correzione la divisione e non la sottrazione perchè i flat sono una componente moltiplicativa (ricordate che quando si integra i flat si sleziona multiplicative come normalization?), quindi possiamo applicarlodue volte, una volta con divisione per recuperare i flat ed una volta con sottrazione per i gradienti. Ma i flat non tolgono solo la vignettatura quindi fateli sempre!

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AUTOMATIC BACKGROUND EXTRACTOR

esiste un process che permette di ridurre i gradienti in modo automatico. Esso, come tutte le cose automatiche, funzione bene in alcuni casi ma malissimo in altri, ma se non riusciamo ad ottenere nulla di buona con il DBE vale la pena di fare un tentativo con il process ABE. Possiamo lasciare tutto di default e impostare solo la correzione corretta, che anche in questo caso è sottrazione, spuntare “normalize” e applicare, se siamo fortunati otterremo dei buoni risultati.

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Eliminati i gradienti dobbiamo rendere il nostro fondo cielo uniforme, privo di dominanti, in particolare nel nostro caso eliminare la dominante rossa. Per iniziare dobbiamo creare un riquadro di Preview nella nostra immagine il quale sia totalmente privo di stelle e nebulosità cioè contenete solo fondo cielo. Per fare ciò è bene zoommare l’immagine così da essere sicuri di non includere anche piccole stelle. Per creare una preview basterà premere “alt+N” e riquadrare la zona che ci interessa, tale preview potrà essere anche molto piccola, purchè rispetti gli accorgimenti detti sopra.

 

Una volta creata passiamo il cursore del mouse all’interno della nostra preview, possiamo notare che nella barra grigia in basso compaiono i valori R G B corrispondenti alla zona d’immagine sotto cui si trova il cursore, quindi muovendo il puntatore vedrò che tali valori cambiano. Rimanendo all’interno della preview io andrò a “leggere” solo i valori relativi al fondo cielo, mi annoto il valore più alto, che nel mio caso è R 0.697 (avendo l’immagine una dominante rossa mi pare ovvio che sia il canale R ad avere valore di fondo maggiore) e me lo appunto a parte. Se proviamo a portare il puntatore sopra una stelle vedremo come tali valori rgb aumentino molto rispetto al fondo cielo.

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BACKGROUND NEUTRALIZATION

Il process per neutralizzare il fondo cielo si chiama semplicemente Background neutralization. Usarlo è davvero semplice, basterà selezionare la preview che abbiamo creato poco prima, chiamata “preview 1” , come immagine di riferimento per il fondocielo, e modificare “l’upper limit” inserendo il valore più alto che abbiamo letto prima all’interno della nostra preview. Il nostro valore più alto era R 0.607, possiamo arrotondare a 0.700 A questo punto basterà applicare il process trascinando il triangolo blu sopra la nostra immagine. Il process andrà a livellare i valori rgb che vanno da 0 fino al nostro “upper limit”, cioè tutti quei valori relativi al fondo cielo, lasciando invariati i valori rgb di stelle, nebulose, galassie. Quindi abbiamo neutralizzato il fondo cielo ma ancora non abbiamo calibrato i colori dell’intera immagine, sarà questo il prossimo passo. Il successo di questo process dipende quindi dalla preview e dal valore “Upper limit”, infatti se troppo alto si rischia di includere nel process anche piccole stelle o deboli nebulosità ottenendo un risultato errato. Se troppo basso invece si rischia che la neutralizzazione non sia completa ma vada a lasciare le dominante se queste sono molto marcate.

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Appena eseguito il process potremmo notare come l’immagine cambi in peggio, però prima di allarmarci ricordiamo che abbiamo un STF attivo e che il process ha cambiato alcuni valori. Quindi disattivare l’STF col tasto enable o reset e di nuovo applicarlo col tasto nucleare, a questo punto possiamo valutare la nostra immagine. Potrà succedervi che essa non risulti molto cambiata dal passo prima, questo perchè il DBE che rimuove i gradienti, se fatto bene, riesce anche a uniformare il fondo cielo, rendondo l’immagine già buona anche senza neutralizzazione. Ma è sempre bene procedere con il Background neutralization dato che richiede pochi minuti e funziona molto bene.

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Quindi siamo arrivati a questo punto

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E’ giunto il momento di calibrare i colori di tutta l’immagina. Per farlo dobbiamo andare a creare altre preview, ma sta volta esse devono contenere stelle, stando attenti a non includere zone di nebulosità. ne possiamo fare quante vogliamo e delle dimensioni che vogliamo, ad esempio io ne ho create altre 6, di varie dimensioni ma sempre stando attento a non incorporare nebulosità diffuse.

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PREVIEW AGGREGATOR

Abbiamo adesso bisogno di uno script: il preview aggregator. si trovo dal menù a script -> utilities -< PreviewAggregator. Tale csript serve ad unire le nostre preview in un’unica immagine, andrà in automatica a selezionare le preview create dalle quale dobbiamo però deselezionare la preview 1, quella contenente solo fondo cielo. Una volta fatto ci basterà premere su “ok” per create questa nuova immagine.

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Ecco l’immagine appena creata che avrà il nome di “Aggregated”

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COLOR CALIBRATION

E’ giunto il momento di calibrare i colori dell’intera immagine. Per farlo ci avvaliamo del process Color Calibration. Sostanzialmente è suddiviso in due sezioni, la prima riguardante stelle ed oggetti, la seconda riguardante il fondo cielo. Nella prima, chiamata “white reference”, dobbiamo semplicemente selezionare l’immagine aggregated creata prima come immagine di riferimento. Per quanto riguarda il fondocielo, ovvero background reference, dobbiamo selezionare la nostra preview 1 e impostare l'”Upper limit” esattamente come abbiamo fatto col process di Background Neutralization. semplicemente lanciare il process trascinando la spunta blu sopra la nostra immagine. In poche parole il process andrà a calibrare i colori valutando i colori delle stelle della nostra immagine aggregated, il tutto però mantenendo il fondocielo invariato grazie alla preview 1 che fa da riferimento.

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ecco la nostra immagine dopo aver calibrato i colori

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A colpo d’occhio essa non è cambiata così tanto, questo per due motivi. Il primo perchè avevamo all’inizio sbloccato i canali rgb, quindi il nostro STF ci faceva già vedere l’immagine calibrata anche se in realtà non lo era, il secondo perchè rimuovendo i gradienti con il DBE si va anche a calibrare in parte i colori come già accennato. Adesso però la nostra immagine è sicuramente calibrata, senza gradienti e col fondocielo neutralizzato. Se il risultato ottenuto non ci piace non ci resta che tentare nuovamente provando a stare più attendi nella selezione delle preview e nel posizionare i quadratine del DBE. Ma ricordiamoci anche che abbiamo un STF applicato, se le disattiviamo scopriamo che in realtà la nostra immagine è ancora così

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la nostra immagine è ancora in FASE LINEARE! nel prossimo tutorial andremo a renderla non lineare. Possiamo eliminare tutte le preview create e proseguire!